Cibo e cultura

Il cibo rappresenta l’identità culturale di un popolo e nella sua cucina si ritrovano le caratteristiche del territorio.
Il comportamento alimentare di ogni essere umano proviene dalle esperienze personali e dalla collettività che lo circonda, oltre che dalla storia, ma alla base c’è la necessità di bilanciare il fabbisogno energetico per garantire il benessere e l’omeostasi (tendenza naturale dell’uomo a raggiungere una relativa stabilità e benessere) dell’organismo.
Il cibo influenza anche altri fattori come l’umore, lo stress, oppure può avere un’azione gratificante.

Il comportamento alimentare è influenzato da alcuni stimoli:

Stimoli nutrizionali

Sono legati al fabbisogno giornaliero.

Stimoli endonistici

Sono legati alle sensazioni piacevoli e non che vengono create dalle caratteristiche organolettiche del cibo.

Stimoli collegati alle esperienze

Sono legati ad alcuni segnali esterni (colori, immagini, foto, ecc) che vengono associati all’assunzione regolare di un determinato alimento  e ne influenzano il consumo.

Stimoli interni gastrointestinali

Sono legati alla produzione di alcuni ormoni che influenzano la sensazione di fame o sazietà. Ad esempio:

  • Grelina: ormone che ci fa percepire la sensazione di fame;
  • Leptina: ormone che inibisce la sensazione di fame tra un pasto e l’altro.
  • Colecistochinina: ormone che durante il pasto ci da la sensazione di essere “pieni”.

Modelli e tendenze alimentari

Spesso le nostre scelte alimentari sono influenzate dalle grandi aziende che investono in modo importante sulla pubblicità e sulla comunicazione. La maggior parte dei messaggi pubblicitari sono rivolti ai bambini, in quanto più facilmente influenzabili, purtroppo capita spesso che le aziende pubblicizzino messaggi alimentari diseducativi.

Il modello alimentare è stato influenzato negli ultimi anni anche da altri fattori:

  • L’immigrazione: ha dato l’opportunità di conoscere nuove culture gastronomiche e nuove tradizioni;
  • Le condizioni economiche: a causa della riduzione del potere di acquisto hanno c’è stato un aumento dei consumi del prodotti a basso costo, che spesso hanno una qualità inferiore anche dal punto di vista nutrizionale e qualitativo.
  • Nuovi modelli di imitazione: si tende ad imitare canoni di magrezza eccessiva, con gravi effetti soprattutto sui giovani.

Nel XX° secolo abbiamo avuto una forte industrializzazione alimentare (sia per quanto riguarda l’agricoltura che gli allevamenti), questo ha portato a una maggiore conservabilità dei cibi e stabilità nei trasporti, con la possibilità di trovare la maggior parte delle materie prime durante tutto l’arco dell’anno. Di contro con la mondializzazione si erano perse alcune tipicità gastronomiche regionali.

Negli ultimi anni, invece, stiamo tornado alla ricerca e al recupero delle tradizioni, valorizzando e riscoprendo la cucina e i prodotti del territorio.

Stampa