…una storia lunga 300 anni
vino
1716
Il Granduca di Toscana Cosimo III fissa i confini della zona di produzione del vino Chianti
1924
Nasce il consorzio per la difesa del vino tipico del Chianti. Come simbolo viene scelto il Gallo Nero
1984
Il Chianti nel 1932 acquisisce il suffisso “Classico” e successivamente ottiene la DOCG
1996
Il Chianti Classico diventa una DOCG autonoma
2013
L’assemblea dei soci approva una serie di importanti modifiche al disciplinare di produzione, al fine di garantire il massimo pregio
La vinificazione
Vendemmia
Le uve previste dal Disciplinare sono: Sangiovese (80%) e altri vitigni locali autorizzati come il Colorino, il Canaiolo nero, il Cabernet Sauvignon, il Merlot… (max 20%). La resa massima dell’uva per ettaro è di 75 quintali, mentre dell’uva in vino non può superare il 70%.
Pigiatura
Fermentazione
Macerazione
Le bucce rimangono a contatto con il mosto per un periodo prolungato (20-30 giorni), in modo da conferire al mosto la massima cessione di sostanze coloranti, tannini ed aromi.
Svinatura
Si separano le bucce (vinacce) dal vino
Affinamento
Per il Chianti Classico è previsto un invecchiamento minimo obbligatorio di 11 mesi in botti di rovere di piccole dimensioni, inoltre può essere immesso al consumo solo a partire dal 1° ottobre dell’anno successivo alla vendemmia.
Per la denominazione “Riserva” l’invecchiamento minimo obbligatorio previsto è di 24 mesi, dei quali almeno 3 devono avvenire in bottiglia
Imbottigliamento
Per l’immissione al consumo sulle bottiglie o altri recipienti deve sempre figurare l’annata di produzione delle uve.
Il grado alcolico minimo previsto per il Chianti Classico deve essere di almeno 12°, mentre per la “Riserva” 12,5°
Dove si imbottiglia…
L’imbottigliamento può essere effettuato in recipienti di vetro del tipo bottiglia bordolese, in tutti i formati, e fiasco toscano. Deve essere usato esclusivamente il tappo in sughero raso bocca della bottiglia. Come ogni DOCG prevede la fascetta di stato.
Caratteristiche del territorio
Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti devono essere quelle tradizionali della zona capaci di conferire al mosto e al vino le specifiche caratteristiche di qualità. È vietata ogni forma di allevamento su tetto e qualsiasi pratica di forzatura; è tuttavia consentita la pratica dell’irrigazione di soccorso.
Sono idonei per la produzione unicamente i vigneti di giacitura collinare ed orientamento adatti, i cui terreni sono posti ad un’altitudine non superiore a 700m s.l.m. Sono da considerarsi inadatti i vigneti situati in terreni umidi e su fondo valle; i vigneti potranno essere adibiti alla produzione solo a partire dal 4° anno dall’impianto.
Zona di produzione
spazio
Tutto il territorio dei comuni di Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Radda in Chianti e parte del territorio dei comuni di Castelnuovo Berardenga e Poggibonsi per quanto riguarda la provincia di Siena. Nella provincia di Firenze invece comprende tutto il territorio dei comuni di Greve in Chianti e parte di Barberino Val d’Elsa, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa.
Come si presenta…
- Limpido
- Color rubino vivace tendente a granato con l’invecchiamento
- Odore vinoso, con sentori floreali di viola e mammola
- Sapore armonico, asciutto, giustamente tannico che diventa morbido e vellutato durante l’affinamento
Come si abbina il Chianti Classico…
Salumi e formaggi toscani
Bruschetta al pomodoro
Trippa alla fiorentina
Ribollita
Bistecca alla fiorentina
Anatra arrosto
Chianti Riserva
Pappardelle al cinghiale
Brasato al forno
Peposo dell’Impruneta