Vini da tavola: non è stabilito alcun requisito, se non di essere un vino sano. In etichetta saranno espressi semplicemente il colore e il contenuto di alcol.
Vini a indicazione geografica tipica (IGT): sono vini prodotti con uve provenienti da zone di produzione indicate e con i relativi vitigni previsti dal disciplinare di produzione.
Vini a denominazione di origine controllata (DOC): prevedono uno specifico e rigido disciplinare di produzione che indica:
- la zona di produzione;
- i vitigni specifici da utilizzare e le relative quantità;
- la resa dell’uva per ettaro;
- la gradazione alcolica minima;
- le tecniche produttive, di coltura ed irrigazione della vite;
- l’eventuale periodo minimo di affinamento in bottiglia;
- l’eventuale invecchiamento e i relativi recipienti da utilizzare (materiale e capacità);
- caratteristiche e tipologie dei recipienti in cui verrà imbottigliato e dei relativi tappi.
Prima di essere immessi al consumo i vini DOC saranno sottoposti ad un’analisi chimica ed organolettica, inoltre per ottenere la DOC dovranno essere inseriti da almeno 5 anni tra gli IGT.
Vini a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG): prevedono un disciplinare più severo e restrittivo con massimi controlli per ciascuna bottiglia prodotta. Le zone di produzione saranno più limitate, la resa per ettaro minore, gli invecchiamenti maggiori e con la massima attenzione alle caratteristiche dei recipienti. Il vino prima di essere immesso al consumo sarà sottoposto ad un’attenta analisi chimica ed organolettica da parte di esperti del settore, al fine di garantire il particolare pregio qualitativo che caratterizza tale classificazione. Un vino potrà ottenere la DOCG solo se inserito da almeno 10 anni nei DOC. Tutti i vini DOCG sono contraddistinti dalla caratteristica “fascetta” rilasciata dalla Zecca di Stato e presente sul collo della bottiglia.